Descrizione
La Chiesa Parrocchiale
La Chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo è l’elemento più caratterizzante l’intero impianto architettonico del borgo di Ceriana: con la sua imponente facciata, le sue due torri campanarie, si staglia in mezzo alle antiche case del paese donando un’impressione di fasto.
Nel 1633 il facoltoso Secondino De Ferrari provvede a riservare un lascito di 12000 lire Genovesi allo scopo di dotare la sua patria, Ceriana, di una nuova chiesa parrocchiale. La vecchia, intitolata ai Santi Pietro e Paolo, meglio nota come “chiesa vecchia”, di stile romanico, non era più in grado infatti di contenere l’intera popolazione e, vista la sua infelice posizione, non pareva più rispondere alle esigenze devozionali e pubbliche richieste. Posta sull’argine del torrente Armea, la Chiesa Vecchia era infatti ben lontana dal centro del borgo dove pulsava la vita economica e sociale del municipio. Ecco così emergere la necessità di un nuovo magnificente edificio religioso da fondare nei pressi di Piazza del Popolo, ora Piazza Rubini. Demolita la chiesa di San Rocco, nei pressi di Rio Fossano, si iniziò a costruire i quattro piani necessari a raggiungere il livello di Piazza del Popolo. Dopo lunghi anni di attesa, durante i quali il generoso lascito è gestito con cura e dovizia dai notabili del paese, si giunge infine alla consegna dell’edificio al culto: nell’anno 1774, il Vescovo Diocesano consacra la Chiesa che, oltre alla dedica ai due Santi Patroni è raccomandata anche alla Vergine Assunta e a San Giovanni Battista, come da volontà testamentaria del benefattore.
Il progetto dell’opera, nonché la responsabilità di gestire sul campo i lavori delle maestranze, spetta a Domenico Belmonte da Gazzelli in Valle Impero. La notevole capacità professionale, lo spirito innovativo e il grande dinamismo caratterizzano il temperamento di questo grande architetto cui si devono alcune delle più importanti costruzione dell’epoca.
Belmonte risiede a Ceriana, per seguire personalmente i lavori fin dal 1768 e nel 1775, un anno dopo la consacrazione è ancora impegnato per la definizione e successiva stuccatura della facciata.
Notevole l’impatto con l’interno della chiesa, contraddistinta da un grande ambiente centrale, coperto a vela, al quale si collegano un’ala presbiteriale e un atrio. Le pareti della navata sono modulate in una svariata serie di articolazioni.
Tra gli altri grandi maestri di bottega, si segnala Pietro Mazzetti di Sanremo, autore dello splendido altare maggiore. Si attribuisce invece al pittore “porporino” Maurizio Carrega la grandiosa tela del coro con l’insieme di Santi dedicatari: Pietro, Paolo e Giovanni, con la Vergine Assunta in cielo.
Da notare invece che le tele, le tavole poste negli altari laterali sono di origine cinque/secentesca e provengono dalla vecchia Parrocchiale romanica.
Molto rilevante l’organo, strumento quanto mai necessario alle cerimonie solenni, opera della celebre ditta Agati di Pistoia e acquistato nel 1854.
D’obbligo un riferimento alla statua in arenaria di San Luigi Gonzaga, scolpita con grande abilità nella prima metà del ‘900 da Giovanni Veneziano, “u Ruetu”, scultore locale, celebre anche per altre opere di struggente bellezza.
Centro spirituale e sede di sentite cerimonie religiose, la Chiesa Parrocchiale di Ceriana si rivela quale punto di riferimento essenziale per i cerianaschi e i visitatori, ma anche scrigno di tesori di notevole significato: il trittico di Francesco Brea della prima metà del 1500, proprietà dell’Oratorio di Santa Caterina d’Alessandria, il polittico di San Pietro in cathedra e il Crocifisso cinquecenteschi, prima conservati nella vecchia parrocchiale.
Durante il periodo di Pasqua l’ala destra della chiesa ospita il Sepolcro monumentale che diventa il vero e proprio punto focale dei riti della Settimana Santa. Ogni anno i rossi damaschi fanno da sfondo ad una scena diversa della Passione di Cristo, con statue settecentesche immerse in migliaia di fiori e gialli germogli di grano.
La sacrestia è arredata con mobili sette-ottocenteschi e con il pregevole altare di tiglio intarsiato proveniente dal Santuario della Madonna della Villa. L’interessante idrocronometro da tavolo di Padre Embriaco, modello per il più celebre orologio ad acqua destinato al Pincio di Roma, è posto attualmente su una fontana marmorea.
La Chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo è l’elemento più caratterizzante l’intero impianto architettonico del borgo di Ceriana: con la sua imponente facciata, le sue due torri campanarie, si staglia in mezzo alle antiche case del paese donando un’impressione di fasto.
Nel 1633 il facoltoso Secondino De Ferrari provvede a riservare un lascito di 12000 lire Genovesi allo scopo di dotare la sua patria, Ceriana, di una nuova chiesa parrocchiale. La vecchia, intitolata ai Santi Pietro e Paolo, meglio nota come “chiesa vecchia”, di stile romanico, non era più in grado infatti di contenere l’intera popolazione e, vista la sua infelice posizione, non pareva più rispondere alle esigenze devozionali e pubbliche richieste. Posta sull’argine del torrente Armea, la Chiesa Vecchia era infatti ben lontana dal centro del borgo dove pulsava la vita economica e sociale del municipio. Ecco così emergere la necessità di un nuovo magnificente edificio religioso da fondare nei pressi di Piazza del Popolo, ora Piazza Rubini. Demolita la chiesa di San Rocco, nei pressi di Rio Fossano, si iniziò a costruire i quattro piani necessari a raggiungere il livello di Piazza del Popolo. Dopo lunghi anni di attesa, durante i quali il generoso lascito è gestito con cura e dovizia dai notabili del paese, si giunge infine alla consegna dell’edificio al culto: nell’anno 1774, il Vescovo Diocesano consacra la Chiesa che, oltre alla dedica ai due Santi Patroni è raccomandata anche alla Vergine Assunta e a San Giovanni Battista, come da volontà testamentaria del benefattore.
Il progetto dell’opera, nonché la responsabilità di gestire sul campo i lavori delle maestranze, spetta a Domenico Belmonte da Gazzelli in Valle Impero. La notevole capacità professionale, lo spirito innovativo e il grande dinamismo caratterizzano il temperamento di questo grande architetto cui si devono alcune delle più importanti costruzione dell’epoca.
Belmonte risiede a Ceriana, per seguire personalmente i lavori fin dal 1768 e nel 1775, un anno dopo la consacrazione è ancora impegnato per la definizione e successiva stuccatura della facciata.
Notevole l’impatto con l’interno della chiesa, contraddistinta da un grande ambiente centrale, coperto a vela, al quale si collegano un’ala presbiteriale e un atrio. Le pareti della navata sono modulate in una svariata serie di articolazioni.
Tra gli altri grandi maestri di bottega, si segnala Pietro Mazzetti di Sanremo, autore dello splendido altare maggiore. Si attribuisce invece al pittore “porporino” Maurizio Carrega la grandiosa tela del coro con l’insieme di Santi dedicatari: Pietro, Paolo e Giovanni, con la Vergine Assunta in cielo.
Da notare invece che le tele, le tavole poste negli altari laterali sono di origine cinque/secentesca e provengono dalla vecchia Parrocchiale romanica.
Molto rilevante l’organo, strumento quanto mai necessario alle cerimonie solenni, opera della celebre ditta Agati di Pistoia e acquistato nel 1854.
D’obbligo un riferimento alla statua in arenaria di San Luigi Gonzaga, scolpita con grande abilità nella prima metà del ‘900 da Giovanni Veneziano, “u Ruetu”, scultore locale, celebre anche per altre opere di struggente bellezza.
Centro spirituale e sede di sentite cerimonie religiose, la Chiesa Parrocchiale di Ceriana si rivela quale punto di riferimento essenziale per i cerianaschi e i visitatori, ma anche scrigno di tesori di notevole significato: il trittico di Francesco Brea della prima metà del 1500, proprietà dell’Oratorio di Santa Caterina d’Alessandria, il polittico di San Pietro in cathedra e il Crocifisso cinquecenteschi, prima conservati nella vecchia parrocchiale.
Durante il periodo di Pasqua l’ala destra della chiesa ospita il Sepolcro monumentale che diventa il vero e proprio punto focale dei riti della Settimana Santa. Ogni anno i rossi damaschi fanno da sfondo ad una scena diversa della Passione di Cristo, con statue settecentesche immerse in migliaia di fiori e gialli germogli di grano.
La sacrestia è arredata con mobili sette-ottocenteschi e con il pregevole altare di tiglio intarsiato proveniente dal Santuario della Madonna della Villa. L’interessante idrocronometro da tavolo di Padre Embriaco, modello per il più celebre orologio ad acqua destinato al Pincio di Roma, è posto attualmente su una fontana marmorea.
Indirizzo e punti di contatto
Nome | Descrizione |
---|---|
Indirizzo | Piazza G. Marconi, 18034 Ceriana IM, Italia |
Mappa
Indirizzo: Via Don Giacomo Cassini, 8, 18034 Ceriana IM
Coordinate: 43°52'51''N 7°46'25,1''E
Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)
Galleria fotografica
Modalità di accesso
Accessibile da Via Don Giacomo Cassini - accesso facilitato per disabili